• About

Il piacere degli occhi

~ La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo

Il piacere degli occhi

Archivi Mensili: agosto 2013

La grande illusione

21 mercoledì Ago 2013

Posted by MonsieurVerdoux in Capolavori

≈ 3 commenti

Tag

cinema francese, federico luppi, jean gabin, jean renoir

La grande illusione (Francia, 1937) di Jean Renoir                                      Interpreti: Jean Gabin, Dita Parlo, Pierre Fresnay, Erich Von Stroheim, Marcel Dalio

grandeillusione

Il modo in cui Jean Renoir riesce a descrivere il dramma della guerra è davvero unico: nel 1939 con La regola del gioco dirige un film che anticipa gli orrori della seconda guerra mondiale senza praticamente mettere in scena nessuna battaglia e nessun soldato, ma solo mostrando le dinamiche spietate che regolano i rapporti e le convenzioni sociali; e ancor prima, ne La grande illusione, il regista francese aveva detto la sua sulla Grande Guerra.

Per Renoir la guerra (che egli visse sulla sua stessa pelle) non è quella delle trincee, quella dei soldati mandati a morire come carne da macello, quella dei militari freddi e crudeli col nemico; è piuttosto il dramma di uomini che si rispettano, che in un’altra vita e in altri tempi probabilmente sarebbero stati grandi amici e avrebbero mangiato allo stesso tavolo, e che sono invece costretti a fronteggiarsi sul campo di battaglia. Tutto ciò è rappresentato in maniera straordinaria dal personaggio del capitano von Rauffenstein (uno splendido Eric von Stroheim), e dal rispetto e dall’amicizia sincera che lo legano al Capitano de Boeldieu, che il militare tedesco si ritrova, suo malgrado, a dover uccidere; un’esecuzione fatta in nome delle leggi che “regolano il gioco” della guerra (e qui è chiaro il rimando anche al film che Renoir dirigerà due anni dopo, La regola del gioco, appunto). Il gesto che von Rauffenstein compie subito dopo essere stato costretto ad uccidere de Boeldieu (il taglio dello stelo dell’unico fiore presente nel suo castello) è, oltre che poetico, anche fortemente simbolico: uomini come lui, o come lo stesso capitano francese appena morto, sono legati ad un’altra visione del mondo, ad un’altra epoca, che sta cedendo il passo (e in questo senso la Grande Guerra può essere vista proprio come un “momento di passaggio storico”) a una nuova era, non più basata sul lignaggio e sulla nobiltà, ma bensì su una maggiore eguaglianza.

Ma questo non significa, come molti hanno detto, che per Renoir la Guerra fosse quindi un male necessario: perché La grande illusione, come dimostra il bellissimo finale, in cui Jean Gabin si innamora di una donna tedesca, è invece un film denso di amore per la vita, e soprattutto di una speranza (o forse proprio di una “grande illusione”?), e cioè che finalmente i conflitti possano placarsi e gli uomini tornare a vivere, in pace, insieme.

Il ritorno di Cagliostro e l’universo folle e delirante di Ciprì e Maresco

02 venerdì Ago 2013

Posted by MonsieurVerdoux in Il cinema dei registi

≈ Lascia un commento

Tag

cagliostro, cinema italiano, ciprì e maresco, daniele ciprì, davide marotta, franco e ciccio, franco maresco

cagiostro

Ciprì e Maresco descrivono nei loro film un mondo allucinato, folle, contraddistinto da personaggi deliranti e da scenari post-apocalittici; un mondo privo dell’elemento equilibratore della donna (i personaggi femminili sono tutti interpretati da degli uomini) e in cui sono la morbosità e il cattivo gusto a farla da padrone. Se a mio giudizio Totò che visse due volte è in questo senso un po’ eccessivo (e forse troppo legato all’esperienza televisiva di Ciprì e Maresco con il loro Cinico tv), al punto da sembrare quasi inguardabile per come descrive le brutture e gli orrori di un mondo che ha perso qualsiasi orientamento, Il ritorno di Cagliostro è invece un film magnifico.

Il film, arricchito da una fotografia splendida (un bianco e nero pulito e bellissimo opera dello stesso Ciprì), si mantiene a metà strada tra meta-cinema e falso documentario, ed è costellato da personaggi folli e surreali: dall’esperto di parapsicologia colto da crisi epilettiche al portavoce del cardinale, che recita sia le sue battute che quelle del suo interlocutore, fino alla star in decadenza splendidamente ritratta da  Robert Englund. Il tono da documentario stempera l’atmosfera cupa e asfissiante tipica di altri film di Ciprì e Maresco, e alcune sequenze, come la messa in scena delle pellicole fantascientifiche o religiose della Trinacria, la casa di produzione cinematografica che è la vera protagonista del film, dimostrano la grandezza di due registi troppo spesso sottovalutati.

Ma non ci si lasci fuorviare: quello di Ciprì e Maresco resta un cinema cinico, pessimista, e ci pensa il nano interpretato da  Davide Marotta nella mezz’ora finale del film a riportare tutti sulla terra: la vicenda narrata nella pellicola non è una commedia, ma una tragedia nera, un dramma i cui attori principali non erano semplici sognatori ma uomini d’onore al soldo di Lucky Luciano. Una virata inaspettata, un colpo di scena che in qualche modo è simile al finale tragico di E’ stato il figlio, opera del 2012 diretta dal solo Daniele Ciprì, con un grandissimo Toni Servillo come interprete principale. O come il finale di Come inguaiammo il cinema italiano, documentario su Franco e Ciccio che finisce tristemente con l’emozionante scena del funerale di Ciccio Ingrassia. Quasi come se Ciprì e Maresco volessero ricordarci come il mondo resti un luogo freddo, triste, e che anche quando si sorride, lo si fa per mascherarne le sfortune e le brutture.

Archivi

  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • luglio 2016
  • maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • maggio 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014
  • febbraio 2014
  • gennaio 2014
  • dicembre 2013
  • novembre 2013
  • ottobre 2013
  • settembre 2013
  • agosto 2013
  • luglio 2013
  • giugno 2013
  • maggio 2013
  • aprile 2013
  • marzo 2013
  • febbraio 2013
  • gennaio 2013
  • dicembre 2012
  • novembre 2012
  • settembre 2012
  • agosto 2012
  • luglio 2012
  • giugno 2012
  • maggio 2012
  • aprile 2012
  • marzo 2012
  • febbraio 2012
  • gennaio 2012
  • dicembre 2011
  • novembre 2011

Categorie

  • Black and White
  • Capolavori
  • Cult
  • Gioiellini sottovalutati
  • Grandi saghe
  • Horror europeo
  • Il cinema dei registi
  • Kolossal
  • Uncategorized
  • Uscite del 2011
  • Uscite del 2012
  • Uscite del 2013
  • Uscite del 2014
  • Uscite del 2015
  • Uscite del 2016
  • Vari ed eventuali

Blogroll

  • araknkexmovies
  • Backpacker
  • Bollalmanacco
  • Cinema e missili
  • Cinemagnolie
  • Combinazione casuale
  • Copywriter
  • Crampi
  • Discuss
  • Flickr
  • Get Inspired
  • Get Polling
  • Get Support
  • I primi passi
  • In the mood for cinema
  • Interrail.it
  • La finestra sul cortile
  • Learn WordPress.com
  • Lo spettatore indisciplinato
  • Markx
  • Spiderci
  • Supersaccobello
  • Theme Showcase
  • Tomobiki
  • WordPress Planet
  • WordPress.com News

Rubriche

  • Breve cronistoria del cinema “dei mostri”

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Annulla
Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie