• About

Il piacere degli occhi

~ La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo

Il piacere degli occhi

Archivi Mensili: settembre 2013

Mystic River

08 domenica Set 2013

Posted by MonsieurVerdoux in Capolavori

≈ 10 commenti

Tag

clint eastwood, kevin bacon, laurence fishburne, sean penn, tim robbins

Mystic River (USA – 200) di Clint Eastwood                                                  Interpreti: Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Wishburne, Marcia Gay Harden, laura Linney, Emmy Rossun

mystic-river

I capolavori di Clint Eastwood sono sempre stati contraddistinti da una morale e un messaggio chiari, lucidi: Gli spietati descriveva la parabola di un uomo che non riusciva a sfuggire al proprio passato, Million Dollar Baby era una riflessione sul rapporto degli uomini con la morte, Grand Torino un film dal forte richiamo pacifista e di non-violenza.

Mystic River invece è un pellicola molto più complessa, e quindi abbastanza unica all’interno della filmografia di Eastwood: lo è dal punto di vista della sceneggiatura, perché la storia si svolge su diversi piani di narrazione (l’infanzia di tre ragazzini devastata dalle violenze subite da uno di loro, il dramma di un uomo che perde la figlia, le indagini per scoprire l’assassino di un efferato omicidio), ma anche da quello dei temi affrontati.

Mystic River è un film cinico e pessimista, che descrive un mondo regolato da leggi che appartengono a un’altra epoca; un mondo in cui i concetti di bene e male (e, quindi, di giusto e sbagliato) sono legati a doppio filo a quelli della fedeltà, dei legami di sangue, che contano più di ogni altra cosa.

Celeste viene punita per aver dubitato del marito, e sarà per questo costretta a vivere da sola il resto della sua esistenza; Dave, che nell’ottica di una “morale cristiana”, dovrebbe essere l’unico, vero innocente di tutta la vicenda, viene punito per aver mentito alle persone a lui più care, e non servirà a salvarlo il fatto che la sua vita sia stata condizionata dalle violenze subite da bambino; Jimmy viene indirettamente punito per le sue azioni passate (sua figlia viene uccisa con la pistola che apparteneva all’uomo da lui assassinato diversi anni prima) ma allo stesso tempo non subisce alcuna punizione per l’omicidio di Dave: e questo perché egli è “un re” (ancora, il rimando ad un mondo ancestrale, regolato da leggi quasi “feudali”) e anche le azioni più mostruose possono essere perdonate se compiute per un bene superiore (quello della difesa della propria famiglia, del proprio “regno”).

Questa morale così dura, così pessimistica, è quella di un mondo senza speranza, in cui l’infanzia e l’innocenza non esistono (“forse,quella mattina, su quella macchina, ci siamo saliti tutti e tre” dice Sean poco prima della conclusione della pellicola); e in cui il potere del più forte, di colui che si batte a qualsiasi costo per la propria famiglia e per il proprio sangue, non potrà mai essere scalfito, nemmeno dal proiettile immaginario sparato da Sean verso la fine del film.

PS: Splendida la prestazione dei tre interpreti principali Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon (i primi due premiati anche con l’oscar)

C’era una volta in America

05 giovedì Set 2013

Posted by MonsieurVerdoux in Capolavori

≈ 7 commenti

Tag

danny aiello, gangster, james woods, jennifer connelly, joe pesci, proibizionismo, robert de niro, sergio leone, william forshyte

C’era una volta in America (Italia, USA – 1984) di Sergio Leone                Interpreti: Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern, William Forsythe, James Hayden, Tuesday Weld , Danny Aiello, Joe Pesci

C'era_una_volta_in_America Ci sono film che per la loro portata non possono non essere definiti “epocali”, e C’era una volta in America lo è, senza ombra di dubbio. Perché è stato concepito e realizzato come un’ambiziosa riscrittura delle origini dell’America Moderna (così come Leone aveva già rivisitato, in C’era una volta il West, il mito della frontiera); e perché tutto, in questo film, sa di grandezza: la sua lunghezza spropositata, l’assoluta perfezione e il rigore storico tenuti nella costruzione di set e ambientazioni, la sintesi perfetta tra suono e immagini (splendida, come sempre, la colonna sonora realizzata da Ennio Morricone).

C’era una volta in America è un film sulla nascita ma anche sulla fine di un sogno: la vita e le vicende di Noodless (un grandissimo Robert De Niro) rispecchiano quelle di un Paese che, come il suo protagonista, sta “diventando adulto”, ma che come in ogni percorso di crescita, viene messo di fronte alla dura realtà di un mondo cinico e spietato. In questo senso l’infanzia spensierata ma violenta di Noodless (che culmina con il primo omicidio ed il carcere)  rappresenta la fine dell’innocenza del Paese; il successo che arriva grazie al proibizionismo invece dell’ascesa, a  qualsiasi costo, del potere Americano; ed infine la vecchiaia non è altro che la metafora della morte di tutte le illusioni di una Potenza ormai in mano ai potenti e al dio denaro.

Il film si chiude con l’immagine di Noodles che ride, perso tra i fumi dell’oppio: che sia stato tutto un sogno? Che il tradimento di Max, il suo migliore amico, non sia mai avvenuto, e che le vicende del Noodless vecchio siano state solo immaginate dal personaggio si De Niro, forse per giustificare la (reale) morte del suo migliore amico? Ma in fondo, il mistero che attanaglia il finale di C’era una volta in America, conta poco: ciò che conta è che con questo film magnifico, che va vissuto come una vera e propria esperienza sensoriale (le quasi quattro ore di pellicola volano via in un attimo, e lo spettatore non può non restare per gran parte del film a bocca aperta e con gli occhi sgranati, per via della bellezza delle immagini e della colonna sonora di Morricone), Leone ci abbia lasciato un suo “testamento spirituale”, che è insieme racconto delle origini dell’America Moderna ma anche apologia della grandezza del cinema.

Archivi

  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • luglio 2016
  • Mag 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • Mag 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • Mag 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014
  • febbraio 2014
  • gennaio 2014
  • dicembre 2013
  • novembre 2013
  • ottobre 2013
  • settembre 2013
  • agosto 2013
  • luglio 2013
  • giugno 2013
  • Mag 2013
  • aprile 2013
  • marzo 2013
  • febbraio 2013
  • gennaio 2013
  • dicembre 2012
  • novembre 2012
  • settembre 2012
  • agosto 2012
  • luglio 2012
  • giugno 2012
  • Mag 2012
  • aprile 2012
  • marzo 2012
  • febbraio 2012
  • gennaio 2012
  • dicembre 2011
  • novembre 2011

Categorie

  • Black and White
  • Capolavori
  • Cult
  • Gioiellini sottovalutati
  • Grandi saghe
  • Horror europeo
  • Il cinema dei registi
  • Kolossal
  • Uncategorized
  • Uscite del 2011
  • Uscite del 2012
  • Uscite del 2013
  • Uscite del 2014
  • Uscite del 2015
  • Uscite del 2016
  • Vari ed eventuali

Blogroll

  • araknkexmovies
  • Backpacker
  • Bollalmanacco
  • Cinema e missili
  • Cinemagnolie
  • Combinazione casuale
  • Copywriter
  • Crampi
  • Discuss
  • Flickr
  • Get Inspired
  • Get Polling
  • Get Support
  • I primi passi
  • In the mood for cinema
  • Interrail.it
  • La finestra sul cortile
  • Learn WordPress.com
  • Lo spettatore indisciplinato
  • Markx
  • Spiderci
  • Supersaccobello
  • Theme Showcase
  • Tomobiki
  • WordPress Planet
  • WordPress.com News

Rubriche

  • Breve cronistoria del cinema “dei mostri”

Crea un sito o un blog gratuitamente presso WordPress.com.

Annulla
Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie