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Il piacere degli occhi

~ La vita non è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo

Il piacere degli occhi

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Perez e Suburra: un nuovo corso per il cinema “nero” italiano

26 martedì Lug 2016

Posted by MonsieurVerdoux in Uscite del 2016

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Tag

claudio amendola, edoardo de angelis, elio germano, hard boiled, luca zingaretti, napoli, noir, pierfrancesco favino, roma, stefano sollima

Pare che ngli ultimi anni il Belpaese sia attraversato da un ritrovato interesse per tutto ciò che ruota intorno ai generi del noir, dell’hard boiled. Questa propensione, evidente nel campo letterario (si pensi ai tanti autori di genere venuti fuori negli ultimi anni, da Giorgio Faletti a Sandrone Dazieri e Giancarlo De Cataldo, solo per citare i più noti) ha dato vita non solo ad alcuni interessanti prodotti televisivi (Romanzo Criminale e Gomorra su tutti) ma anche a delle ottime pellicole “nere”.

Uno dei primi esempi (e forse il migliore) di questo nuovo “corso” è stato Perez, film del 2014 di Edoardo De Angelis (che ci aveva già deliziato con la sua geniale opera prima Mozzarella Stories).Vicenda di camorra ambientata nel contesto surreale, quai onirico, del centro direzionale di Napoli (isola di cemento e grattacieli nel bel mezzo del centro storico del capoluogo campano), Perez è una pellicola che vede come protagonista un gigantesco Luca Zingaretti nel ruolo di un avvocato padre di una ragazza che ha una relazione con un boss della camorra. Storia violenta, cruda, che disegna, in pieno stile noir,  un mondo senza speranza, nonostante poi il film non si concluda in maniera così pessimistica. De Angelis è abilissimo a girare di notte, a dirigere gli attori: si tratta di un regista che farà strada, questo è poco ma sicuro.

Il contesto napoletano viene sostituito da quello del litorale laziale in Suburra, film del 2016 diretto da Sergio Sollima, regista proprio delle due serie tv di cui sopra,Romanzo Criminale e Gomorra. Suburra è un film forte, violento (a volte in maniera un pò eccessiva e gratuita), una storia di gangster in cui temi tipici del noir (trama ricca di colpi di scena, di cambi di rotta e ribaltamenti di fronte dei personaggi) si mescolano a quelli del thriller politico, con il film ambientato durante la crisi di governo che portò alle dimissioni dell’ultimo governo Berlusconi. Suburra si presenta quindi anche come uno spaccato della società del nostro Paese e della nostra classe politica: splendido lo scambio di battute tra il personaggio interpretato da Pierfancesco Favino e il deputato di Montecitorio, con i due che contrattano un voto in commissione parlamentare come fossero al mercato. Ottima la caratterizzazione di alcuni personaggi, come quello del Samurai di Amendola, vecchio gangster che prova a stare al passo coi tempi ma destinato a rimanere inevitabilmente sconfitto. Come tutti i personaggi di un noir che si rispetti. 

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X-Men: Apocalisse

20 mercoledì Lug 2016

Posted by MonsieurVerdoux in Uscite del 2016

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Tag

cinecomics, cinema, fantascienza, james mcavoy, marvel, michael fassbender, oscar isaac, sophie turner, stan lee

X-Men: Apocalisse (USA – 2016) di Bryan Singer

Interpreti: James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence, Oscar Isaac, Nicholaus Hoult, Sophie Turner

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Credo che il modo più efficace di parlare di X-Men: Apocalisse sia confrontandolo con un altro cinecomic uscito da poco nelle sale, e cioè Captain America: Civil War. Dico questo perchè ho trovato diverse similitudini tra i due film dal punto di vista narrativo, e altrettante differenze  nella gestione dei personaggi e della sceneggiatura.

Provo a spiegarmi meglio: sia in Apocalisse che in Civil War c’è un numero incredibile (come mai si era visto prima) di personaggi con superpoteri che bazzicano per lo schermo; in entrambi i film ci sono gruppi di supereroi che si scontrano tra loro (in Apocalisse “cattivi” contro “buoni”, in Civil War “buoni” contro “buoni”, ma la sostanza non cambia); infine, entrambe le pellicole sono contraddistine dalla presenza di diverse sottotrame che si intrecciano tra loro (in X-Men vi sono i piani diabolici di Apocalisse, il dramma di Magneto, le paure di Jean Grey; in Civil War le storie del Barone Zemo, del soldato d’inverno, della registrazione dei superumani).

Ecco, credo che il punto debole di X-Men:Apocalisse sia stato quello di non riuscire ad amalgamare al meglio tutto questo: cosa che invece Civil War faceva alla grande. Il problema infatti dell’ultimo film di Singer, che pure dirige la pellicola con quella che è la sua tipica abilità, è che i personaggi vengono poco approfonditi, e la trama  risulta contorta e confusionaria. Lasciando perdere le contraddizioni nella continuity con i precedenti film degli X-Men, che mi interessano il giusto, mi sento di poter dire che Apocalisse gode di alcuni bei momenti (su tutti il salvataggio di QuickSilver all’interno dello Xavier institute, assolutamente da applausi) collocati però all’interno di una struttura poco convincente: persino il momento culminante e topico della pellicola, quello in cui Jean Grey sconfigge Apocalisse, viene un tantino arronzato (chi non conosce la storia degli X-Men e della Fenice ci capirà ben poco, infatti).

Ottime le interpretazioni sia di Fassbender che di James McAvoy  (nei ruoli rispettivamente di Magneto e Xavier); altri attori invece non mi hanno convinto appieno, a cominciare da Sophie Turner, troppo legata ancora al ruolo di Sansa Stark della serie Game of Thrones. Che dire: un film riuscito a metà, che mi ha divertito ma che non mi ha colpito del tutto. Si poteva fare molto, ma molto meglio.

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